La categoria dei Liberi professionisti
deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950

venerdì 10 dicembre 2010

ATTIVITA' E INIZIATIVE

Ai membri del Direttivo di InarSind Arezzo
Oggetto: Convocazione del Consiglio Direttivo di Inarsind presso la CAT (Commissione Assetto del Territorio) del Comune d Arezzo il giorno giovedi 16 dicembre ore 15,00 negli uffici dell'urbanistica in via Cesalpino.

Cari colleghi Ingegneri e Architetti

Il 6 novembre 2009 è stato adottato dall’amministrazione comunale il RU.
Il 1 febbraio 2010 è stata inviata al Sindaco, da InarSind, la lettera aperta firmata da 200 professionisti
aretini che giudicavano molto negativamente lo strumento adottato .
Il 21 maggio 2010 sono state rinnovate le cariche del Sindacato con l’inserimento anche di Architetti nel consiglio direttivo al fine di rendere più efficace la dialettica sulla materia urbanistica del Regolamento.
Nel giugno 2010 l’amministrazione comunale ha formalizzato l’incarico professionale esterno per la
redazione delle controdeduzioni alle osservazione al RU. (circa 7 mesi dopo l’adozione).
Il 6 luglio 2010 InarSind ha organizzato il convegno alla Borsa Merci su REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO:LINEE-GUIDA E TEMPI CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INTENDE SEGUIRE ALLA LUCE DELLE NUMEROSE OSSERVAZIONI PERVENUTE.

In quella occasione l’Assessore all’Urbanistica ha comunicato l’impegno dell’amministrazione comunale per approvare il RU entro l’anno.
Nel comunicato stampa del 27 luglio InarSind prendeva atto di quanto detto dal Sindaco e dall’Assessore all’Urbanistica e affermava di considerare la rapida approvazione del RU come il male minore, per poi
ricominciare daccapo dopo le prossime elezioni amministrative.
Il 27 settembre 2010 InarSind ha organizzato, per la parte urbanistica, il convegno su Il riuso delle aree
produttive:sviluppo e trasformazione della città -Il caso dell'area ex Lebole.
In quella occasione fu osservato come il Bando voluto dall’amministrazione sull’ Area ex Lebole contenesse
regole tali da prevedere una sola proposta. Così è stato e il bando è sembrato una inutile perdita di tempo e
risorse, dal momento che la legislazione prevede la possibilità di discutere (con i Piani Complessi) le
proposte inviate direttamente dai proprietari.
Per l’area ex Lebole, Il Sindaco ha indicato la bontà della proposta pervenuta da parte della proprietà,
anche perchè “privilegia” una cordata di imprenditori locali.
Nel comunicato stampa del 4 dicembre InarSind ha evidenziato come l’intenzione di privilegiare le “cordate
locali” riguardi solo gli imprenditori e non i professionisti aretini.

I professionisti aretini sono già duramente provati e in crisi non solo a causa delle condizioni nazionali
dell’economia ma anche in ragione di un RU astruso e incomprensibile che, essendo solo adottato, rende
obbligatoria la “doppia conformità” col precedente PRG.

Altro motivo di crisi dei professionisti aretini è l’uso che l’amministrazione comunale fa della legge sugli
appalti della progettazione, privilegiando il “Massimo ribasso” senza usare “L’offerta economicamente più
vantaggiosa” (come per esempio fa la Provincia) con situazioni che, oltre a mortificare la nostra professione, danneggiano anche l’interesse pubblico, come evidenziato dall’Autorità di Vigilanza con Determinazione n. 6 del 27 luglio 2010.

Siamo ormai giunti alla fine dell’anno e l’approvazione del RU non sembra affatto imminente.
Si ha invece l’impressione che, durante i mesi scorsi, le risorse umane ed economiche dell’amministrazione
comunale siano state utilizzate per operazioni esterne al RU, ritardandone l’approvazione.
Per questo motivo abbiamo richiesto un incontro con la CAT al fine di essere messi al corrente dello stato
dei lavori e per esprimere le nostre preoccupazioni.

Io credo che bisognerà dire che:
1. l’approvazione del RU riguarda tutta la città e tantissimi privati cittadini che avrebbero intenzione
di trasformare i propri edifici;
2. tutto ciò sarebbe una importantissima boccata di ossigeno anche per tantissimi professionisti ora
bloccati;
3. privilegiare alcune grandi aree, lasciando indietro il RU, oltre ad essere ingiusto per l’intera città,
danneggia anche profondamente i professionisti locali, a favore dei grandi studi esterni.
Vi chiedo di esprimere la vostra opinione sulle considerazioni che ho esposto, di integrarle o di modificarle
per redigere un documento base da portare alla CAT.

Cordiali Saluti
Alessandro Cinelli
Presidente INARSIND Arezzo

sabato 4 dicembre 2010

COMUNICATO SU AREA EX LEBOLE E R.U.

Inviato al quotidiano La Nazione cronaca di Arezzo 4 dicembre 2010

INARSIND su area ex Lebole e Regolamento Urbanistico

In questi ultimi tempi le notizie di stampa sull’urbanistica aretina sono esclusivamente incentrate sull’area Lebole, con l’impressione, forse errata, che l’Amministrazione Comunale abbia messo la sordina sul Regolamento Urbanistico e l’esame delle innumerevoli osservazioni.
Inarsind ha organizzato, per la parte urbanistica, il convegno del 27 settembre su “ Il riuso delle aree produttive: sviluppo e trasformazione della città, il caso dell’area ex Lebole”
La soluzione che si va prospettando per l’area Lebole, a seguito del bando Comunale, sembra andare contro-senso rispetto alla salvaguardia delle attività commerciali in città e rispetto  alla tendenza della cultura urbanistica odierna per casi simili.
Durante il convegno fu ribadito quanto sia stato sbagliato escludere le grandi aree, come la ex-lebole, dal Regolamento Urbanistico (e dal dibattito cittadino) e quanto una errata trasformazione potrebbe avere effetti deleteri per tutta la città.
Nell’articolo apparso il 3 dicembre, con tanto di immagini della proposta che ha provocato tante polemiche, il Sindaco, in risposta a certe critiche dice:” Ma se ne accorgono ora che nel bando c’erano 15.000 mq di commerciale? Perchè non hanno detto niente a settembre?” ...”Perchè chi contesta ora non ha presentato una manifestazione di interesse alternativa?”. Siccome nel convegno organizzato a settembre il Presidente di Inarsind era tra i relatori, voglio ricordare quanto segue.
La previsione per l’area era esattamente di 16.216 mq tra commerciale, terziario e ricettivo, il che vuol dire che, tolti gli uffici e un eventuale albergo, il commerciale poteva essere di circa 5.000 mq.
A settembre, durante il convegno, le organizzazioni di categoria hanno detto e ridetto che un commerciale di più ampie dimensioni sarebbe stato estremamente dannoso per il resto della città.
Quanto al non aver presentato altre “manifestazioni di interesse alternative”, il sottoscritto ha posto, durante il convegno,  all’assessore comunale presente, un preciso quesito sul Bando dell’amministrazione che, per le regole previste al proprio  interno, rendeva praticamente impossibile la presentazione di più di una proposta.
I fatti hanno dato ragione a questo facile pronostico al punto che ci si deve chiedere il motivo per cui l’amministrazione comunale ha fatto un bando, per una sola proposta, anche se la legge urbanistica dava la possibilità di evitare questa inutile e  dispendiosa procedura. Cosa che, oltretutto, a questo punto, potrebbe sembrare quasi una beffa.
Il caso Lebole diventa, in questo modo, emblematico delle contraddizioni di questo sistema. Da un lato il Sindaco auspica una ricaduta sull’economia cittadina, con una autarchica preferenza dell’imprenditoria locale; dall’altro, però, il favorire le grandi aree a svantaggio di tutto il territorio penalizza sia le numerose e piccole aziende cittadine sia la classe professionale aretina, essendo chiaramente favoriti solo pochi grossi studi esterni (cosa che riguarda direttamente il nostro Sindacato).
I pericoli di una errata ipotesi per l’area ex Lebole sono stati valutati dai sincacati confederali come 300 posti in meno nelle attività commerciali del centro storico. 500 firme di protesta  sono state raccolte dalla Confesercenti. Inarsind ha già raccolto, un anno fa,  200 firme sul RU adottato. Tutti professionisti che lamentano il fermo della propria attività e che da certe vicende non possono che trarre ulteriori motivi di preoccupazione.
Inarsind chiede che si prenda atto di questa situazione molto critica e auspica che questa pagina si chiuda definitivamente prima di tutto con l’approvazione del Regolamento Urbanistico, per creare un minimo di condizioni per la ripresa dell’attività professionale ora del tutto ferma in città . Passate le elezioni, l’auspicio è che si riparta da capo con una visione più ampia.
Per questo ci auguriamo vivamente che la Giunta e tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale si adoperino affinché entro la legislatura venga approvato il RU, ad ogni costo.


Il Presidente Inarsind
Alessandro Cinelli Architetto 

martedì 7 settembre 2010

CONVEGNO SUL RIUSO DELLE AREE PRODUTTIVE: IL CASO LEBOLE


Organizzato da :
CONFESERCENTI, CGIL-CISL-UIL, INARSIND AREZZO

Lunedì 27 Settembre, ore 15,15
HOTEL MINERVA - Arezzo

Il riuso delle aree produttive:
sviluppo e trasformazione della città
Il caso dell'area ex Lebole

Presiede:
Alessandro Infelici, UIL Arezzo
Marco Salvini, CISL Arezzo

Il problema da diversi punti di vista:
Alberto Papini, Presidente Confesercenti
Giorgio Cartocci, a nome CGIL-CISL-UIL
Arch. Alessandro Cinelli, Presidente INARSIND AR

Gli esperti:
Prof. Arch. Gabriele Tagliaventi, Università di Ferrara
Il commercio urbano come motore di uno sviluppo eco-compatibile -La fine dell'era degli ipermercati

Ing. Alessandro Bucci, Università di Ferrara
Mall retrofitting: casi di studio di trasformazioni d'ipermercati in quartieri integrati

Le istituzioni:
Stefano Gasperini, assessore Urbanistica Comune di Arezzo
On. Maurizio Bianconi, Deputato della Repubblica
On. Vincenzo Ceccarelli, Consigliere Regione Toscana - Presidente della Commisisione Territorio e ambiente
Dott. Giovanni Tricca, Presidente CCIAA e Arezzo Fiere

Dibattito

Conclude
Massimo Vivoli, Vice Presidente Confesercenti Nazionale



mercoledì 28 luglio 2010

COMUNICATO STAMPA SU REGOLAMENTO URBANISTICO DI AREZZO

COMUNICATO STAMPA
Dopo 10 anni dall’avvio del procedimento del Piano strutturale, l’amministrazione Comunale ha adottato un Regolamento Urbanistico che è contradditorio e sbagliato nella forma e nella sostanza e con costi che di sicuro hanno, nel complesso, superato i 6 zeri.
Il Sindacato Ingegneri Architetti Inarsind ha promosso, nel mese di luglio, un incontro pubblico sull’argomento, invitando l’assessore all’urbanistica e altri amministratori comunali.
In tale occasione il Sindaco ha assunto su di sè la responsabilità del R.U. precisando che, con le difficoltà ereditate  dalla precedente Amministrazione, molto meglio non avrebbe potuto essere fatto. L’assessore ha comunicato l’intenzione di procedere ad una rapida approvazione del R.U. entro l’anno. Inoltre è stata data notizia  dell’incarico conferito allo stesso progettista del R.U., per l’attuale fase delle Controdeduzioni.

I  professionisti aretini, nel prendere atto di quanto detto dal Sindaco, ritengono che, così stando le cose, il male minore consista in una rapida approvazione, prima delle prossime elezioni di primavera, uscendo almeno dal paralizzante “regime di salvaguardia”, ovvero dalle doppie verifiche urbanistiche.

All’incontro sono state riproposte una serie di domande;
Con quali criteri verranno trattate le oltre 2000 Osservazioni in modo da rendere utilizzabile il R.U.?
Quali risorse sono state messe in campo per raggiungere l’obiettivo di una rapida approvazione?
In che modo i cittadini possono far sentire la propria voce nella fase di analisi delle Osservazioni?
Resta comunque lo sconcerto da più parti esplicitato, di come sia stato possibile adottare uno strumento così sbagliato. La Commissione Consiliare, che preliminarmente al Consiglio Comunale ha deliberato sul R.U., si era informata adeguatamente?
I circa 80 documenti degli Ordini Professionali prodotti nella fase di studio del R.U. erano stati letti?
I numerosi interventi dei vari professionisti che durante gli incontri pubblici avevano puntualmente evidenziato i problemi, erano stati analizzati?
Tutte le criticità, segnalate a voce, diligentemente trascritte nel sito Internet del Comune (ancora oggi rintracciabili) non hanno trovato riscontro.
Ora, dopo l’adozione, si è cominciato a pensare che le circa 60 osservazioni presentate dagli Ordini professionali, per  circa 100 articoli delle Norme Tecniche, sono una cosa seria, che vanno riscritte le Norme Tecniche, che si devono rivedere tutte le nuove aree di espansione (ATS), semplificare le zone agricole, recuperare l’uso delle zone B, cancellare l’erroneo ed esoso concetto di Perequazione utilizzato, ridurre drasticamente il numero dei Piani Complessi di intervento facendoli rientrare nel R.U.
Bisogna por mano ai troppi errori di rilievo del territorio per cui boschi cedui risultano come oliveti terrazzati, molti edifici sono stati letti e quindi normati in modo sbagliato, alcuni tratti di fiume sono spostati rispetto alla realtà e il conseguente “Rischio idraulico” è calcolato su torrenti fantasma, e così via.
Noi ci auguriamo che tutto vada per il meglio ma è tuttavia certo che, anche se tutte le osservazioni migliorative venissero accettate, il R.U. rimarrà comunque del tutto inadeguato alle aspettative e alle necessità della città,  e che,  passate le elezioni, si dovrà quindi ricominciare daccapo, dotando Arezzo di uno strumento urbanistico che individui finalmente un’idea per il suo futuro.

Il Presidente di INARSIND Arezzo
Alessandro Cinelli Architetto

giovedì 1 luglio 2010

INCONTRO PUBBLICO CON L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA DEL COMUNE DI AREZZO



Organizzato da INARSIND AREZZO:
MARTEDI’ 6 LUGLIO ALLE ORE 17,00
PRESSO LA BORSA MERCI, Piazza Risorgimento, Arezzo

INCONTRO PUBBLICO CON L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA DEL COMUNE DI AREZZO STEFANO GASPERINI  SU:

REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO:
 LINEE-GUIDA E TEMPI CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INTENDE SEGUIRE  ALLA LUCE DELLE NUMEROSE OSSERVAZIONI PERVENUTE

Oltre all’Assessore, che ha garantito la sua presenza, sono invitati:

Il Sindaco di Arezzo Avv. Giuseppe Fanfani
Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale
I Capigruppo dei Gruppi Consiliari presenti in C.C.
Il presidente della Commissione assetto del Territorio
L’architetto Antonio Mugnai e i responsabili degli Uffici del Piano e della Pianificazione
I Presidenti dell’Ordine Architetti e Ingegneri e del Collegio dei Geometri
I Rappresentanti delle categorie economiche

PROGRAMMA:
·         Introduce l’Architetto Alessandro Cinelli, Presidente INARSIND AREZZO
·         Assessore all’Urbanistica Stefano Gasperini: linee-guida e tempi per le Controdeduzioni
·         Intervento delle autorità istituzionali  e dei rappresentanti delle categorie economiche presenti
·         Interventi e dibattito pubblico

domenica 27 giugno 2010

INCARICO CONTRODEDUZIONI R.U. COMUNE DI AREZZO

Dal sito del Comune di Arezzo, riportiamo la seguente informazione sul Regolamento Urbanistico:

Esito Incarico Professionale - Comune di Arezzo

Titolo: Redazione controdeduzioni alle osservazioni al regolamento urbanistico.
Oggetto: Redazione delle controdeduzioni al regolamento urbansitico
Soggetto: Arch. Antonio Mugnai
Importo: Euro 60.000,00 oltre cassa e iva per un totale di Euro 73.440,00
Ufficio: Ufficio Pianificazione Urbanistica
Indirizzo: Via Cesalpino, 28 - 52100 Arezzo
Orario estivo (dal 1/7 al 31/08/2010): martedì e giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, il pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00. Sabato chiuso.
Orario invernale (dal 1/9 al 30/06/2010): martedì e giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, il pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.00. Sabato chiuso.
Telefono: 0575/377955

Ufficio o servizio: Ufficio pianificazione urbanistica
Area: Direzione servizi per il territorio
A chi rivolgersi: Gioni Marzia 0575 377 995
Assessore: Gasperini Stefano
Direttore: Dott. Arch. Carletti Marco

venerdì 12 febbraio 2010

LETTERA APERTA AL SINDACO SUL REGOLAMENTO URBANISTICO

AL SINDACO DEL COMUNE DI AREZZO
Avv. Giuseppe Fanfani


Arezzo, 1 febbraio 2010

Egregio Sig. Sindaco

Il Sindacato INARSIND, sollecitato dagli iscritti, si è fatto promotore di questa raccolta di firme di Ingegneri, Architetti e Geometri che risiedono ed esercitano la professione nel Comune di Arezzo, per portare alla attenzione Sua personale e di tutte le forze politiche, il malessere e l’insoddisfazione dei professionisti in ordine alla forma e alla sostanza del Regolamento Urbanistico di recente adozione.
Preliminarmente La invitiamo a tenere ben presente il tempo trascorso dal lontano anno 2000, data di avvio del procedimento per il Piano Strutturale, ad oggi, e a valutare che ancora il Regolamento Urbanistico non ha concluso il suo iter.
Delle traversie del PS ne conosciamo bene le cause, in buona parte estranee all’Amministrazione che Lei dirige, che hanno contribuito a dilatare i tempi, ma ciò non toglie nulla al fatto che 10 anni di attesa sono troppi per qualsiasi città, a maggior ragione per Arezzo che da tempo mostra segni di grande difficoltà, certificata anche da recenti statistiche nazionali.
E adesso, dopo tutti questi anni, arrivati alla fase decisiva, scopriamo uno strumento che, nonostante l’enorme quantità di dati è, paradossalmente, lacunoso e, nella sua ridondanza normativa, impreciso.

L’idea fondamentale del Regolamento, cioè la crescita della città al proprio interno e il potenziamento della struttura urbanistica e sociale delle frazioni da ottenere attraverso una serie di interventi pubblici e privati di piccole dimensioni, è assolutamente condivisibile e la riteniamo una scelta appropriata alla situazione economica attuale la quale richiede una quantità di investimenti di modesta dimensione.

Ma il progetto non è stato capace di restituire tale idea ed anzi, in gran parte, la nega:

  • l’incredibile aggravio di oneri economici, difficilmente tollerabili anche in una situazione di sviluppo, andranno a gravare sul prezzo finale, cioè sul consumatore, facendo così da freno all’avvio di ogni iniziativa;
  • l’incremento dei costi per le nuove leggi nazionali, amplificate dal Regolamento, sommato a quelli delle nuove prescrizioni del Regolamento stesso produrranno una abnorme lievitazione dei costi di produzione;
  • gli errori, d’impostazione generale e di dettaglio, della disciplina del patrimonio edilizio esistente, la rendono inutilmente punitiva dei bisogni dei cittadini e permetteranno ben pochi miglioramenti delle loro condizioni abitative.


Sono presenti nel piano una quantità e una qualità tale di “errori” sulla lettura stessa della destinazione di intere aree urbanizzate e di edifici, e quindi sulle previsioni, da creare enormi problemi economici a imprese, privati, commercianti, artigiani; tali errori dovranno essere eliminati nel più breve tempo possibile, abbandonando lo spirito dirigista che ha guidato le scelte delle destinazioni d’uso, e favorendo invece il massimo di flessibilità sulle trasformazioni per ottenere la pluralità di funzioni che la cultura urbanistica più avveduta ritiene ormai indispensabile per un pieno utilizzo di ogni parte della città.

Noi professionisti aretini, però, siamo anche preoccupati per la grande difficoltà interpretativa di norme pletoriche e contraddittorie tra loro, che metteranno a rischio qualsiasi assunzione di responsabilità da parte nostra anche per interventi di modestissima entità. La semplificazione normativa, più volte richiesta dagli Ordini professionali, è un dovere della pubblica amministrazione e un diritto per tutti i cittadini, compresi i tecnici. Come Lei ben sa, signor Sindaco, senza certezza del diritto si minano le basi stesse del contratto sociale che obbliga ognuno al rispetto delle leggi, con ciò spingendo la società verso l’arbitrio e l’illegalità. La lettura di testi ed elaborati grafici farraginosa e priva di una struttura logica coerente non può che favorire incertezza, indeterminatezza, disparità di trattamento tra i tecnici e tra i cittadini e questo non è accettabile.
Tali e tanti sono i casi che potremmo portare ad esempio che sarebbe troppo lungo enumerarli per lo scopo di questo documento, ma diventeranno invece oggetto di separate osservazioni.

Tuttavia il piano è ormai adottato e noi vogliamo operare con spirito positivo e propositivo per trovare una soluzione che consenta:
  • alla città di dotarsi rapidamente di uno strumento agile per dare risposte certe ai cittadini e rimettere in moto, come dicevamo, un processo economico fatto di piccoli investimenti diffusi, e perciò di dare priorità alla “disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti”, nel rispetto della Legge Urbanistica Regionale n° 1/2005, Art. 55, comma 1 lettera a.
  • all’amministrazione di lavorare, immediatamente dopo e con tempi prefissati, alla “disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio”, nel rispetto della Legge Urbanistica Regionale n° 1/2005, Art. 55, comma 1 lettera b.
  • ai professionisti di operare con una ragionevole certezza normativa.
Tutto ciò sarà possibile solo con un radicale taglio e revisione di un testo contradditorio e sbagliato nella forma e nella sostanza e con la consapevolezza della gravità del momento per l’economia della città nel suo complesso che richiede decisioni rapide ed efficaci.

Chiediamo perciò a Lei, Signor Sindaco come a tutta la classe politica aretina, una assunzione di responsabilità adeguata alla difficoltà del momento, che permetta di fare le scelte migliori, ancorché difficili, rimettendo nelle mani dell’Amministrazione ogni opzione possibile sul metodo da seguire, ma avendo ben presente il fatto che lo strumento adottato, senza profondi e radicali cambiamenti, sarà in gran parte inutilizzabile, diventerà fonte certa di contenzioso legale e amministrativo, lascerà di fatto la città in uno stato di sospensione pressoché totale di ogni attività economica oltre che edilizia.

INARSIND AREZZO
Il Consiglio Direttivo

HANNO DATO LA LORO ADESIONE
I SEGUENTI PROFESSIONISTI:



Leonardo AGNELLI Ingegnere
Fabrizio ANDREONI Architetto
Chiara ANGIOLI Architetto
Sara ARGENTO Architetto
Massimo ARRIGHI Architetto
Mario BALDINI Architetto
Mauro BALDO Architetto
Silvio BALDO Geometra
Massimiliano BAQUÈ Architetto
Maurizio BARBAGLI Architetto
Mauro BARBERI Geometra
Daniele BARELLI Architetto
Mario BARTOLOMMEI Architetto
Marco BECUCCI Ingegnere
Alessandro BELARDINI Geometra
Claudio BENIGNI Geometra
Paolo BERTI Ingegnere
Carlo BIAGINI Ingegnere
Luca BIANCONI Geometra
Antonio BIGI Architetto
Andrea BIGLIAZZI Geometra
Alessio BISACCIONI Geometra
Barbara BISACCIONI Architetto
Bruno BOLLI Ingegnere
Marino BOTTI Architetto
Alessandro BOVI Architetto
Piero BRACCIALI Ingegnere
Francesco BRACONI Geometra
Alessandro BRUNI Geometra
Gabrio CANESCHI Geometra
Cesare CANTUCCI Architetto
Massimo CAPACCI Geometra
Fabio CAPPETTI Ingegnere
Lucio CAPPETTI Ingegnere
Gianluca CARDESI Geometra
Lorenzo CARI Geometra
Marco CARNESCIALI Ingegnere
Francesca CASI GHIANDAI Geometra
Massimiliano CASI GHIANDAI Geometra
Veronica CASI GHIANDAI Architetto
Giocondo CASINI Geometra
Francesco CECCARELLI Architetto
Stefano CECCATELLI Ingegnere
Alberto CECCHERELLI Geometra
Francesco CERINI Geometra
Aldo CIABATTI Geometra
Alessandro CINELLI Architetto
Giovanni CITTADINI Architetto
Alessandro CLEMENTE Geometra
Maria Giovanna CLEMENTE Geometra
Daniela CLERICI Ingegnere
Marcello CORNACCHINI Geometra
Serena CORSI Geometra
Alessandro COZZI Geometra
Pietro CRETELLA Ingegnere
Azelio CRULLI Architetto
Stefano DEL SANTO Architetto
Mauro DENCI Architetto
Fabrizio DI SANGRO Architetto
Mauro DI SANGRO Geometra
Alessandro DONATI Architetto
Sara DONATI Ingegnere
Massimo DRAGONI Ingegnere
Massimo DROANDI Architetto
Enrico EUSTORGI Architetto
Corrado EVANGELISTI Geometra
David FALSETTI Architetto
Alessandro FARALLI Ingegnere
Alessandro FEI Ingegnere
Fabio FERRINI Architetto
Giorgio FORNASARI Architetto
Luca FRANCI Geometra
Giuliana FRANGIPANI Architetto
Andrea FRISCIA Geometra
Giorgio FRONTANI Ingegnere
Claudia GABBRIELLI Ingegnere
Alessandro GAILLI Geometra
Elena GALLAI Architetto
Patrizia GALLI Geometra
Rossano GALLORINI Geometra
Anadela GAMURRINI Architetto
Francesco GAZZABIN Architetto
Enrico GENNAI Ingegnere
Alessandro GEPPETTI Geometra
Giancarlo GEPPETTI Architetto
Alessandro GHEZZI Ingegnere
Marco GHIANDAI Geometra
Elisa GIALLI Architetto
Mario GIANI Geometra
Silvia GIANI Geometra
Simone GIANNULLO Ingegnere
Antonella GIORGESCHI Architetto
Paolo GIUSTI Ingegnere
Paolo GIUSTINI Ingegnere
Veronica GRANELLI Architetto
Alessandro GRAZIANO Geometra
Roberto GRIGIOTTI Geometra
Sara GUADAGNOLI Architetto
Umberto GUARNACCI Architetto
Fabio GUIDELLI Geometra
Claudio INZITARI Ingegnere
Savio LALLETTI Geometra
Mirko LATORRACA Geometra
Antonio LEONARDI Architetto
Elisa LEONARDI Architetto
Lucio LEONARDI Geometra
Michele LIBERATORI Architetto
Andrea LISCHI Geometra
Alfredo LISI Architetto
Antonio LIVI Geometra
Marco LIVI Geometra
Francesco LOVRENCIE Ingegnere
Roberto LUCONI Architetto
Nicola MAFUCCI Architetto
Gabriele MARCHI Architetto
Andrea MARIOTTINI Geometra
Fabio MASCARUCCI Architetto
Mario MASCHI Architetto
Luca MASETTI Geometra
Pelagatti MASSIMO Architetto
Cristina MAZZESCHI Architetto
Valentina MAZZI Geometra
Alessandro MELIS Architetto
Franco MENCARONI Architetto
Romina MENCHINI Geometra
Francesco MISURI Architetto
Chiara MODESTINI Architetto
Salvatore MONACA Architetto
Monia MONINI Geometra
Massimo MORANDI Ingegnere
Scartoni MORENA Geometra
Simone MORI Ingegnere
Pier Paolo NENCIOLI Architetto
Marta OCCHI Architetto
Mauro OCCHINI Geometra
Stefania PACI Architetto
Claudio PAGGETTI Architetto
Francesco PAGLIAI Ingegnere
Pietro PAGLIARDINI Architetto
Eugenio PALLINI Geometra
Renato PANFOLI Ingegnere
Marco PARI Geometra
Giorgio PARIGI Geometra
Monia PARRONCELLI Geometra
Desirè PASINI Architetto
Giovanni PASSUELLO Architetto
Giovanni PENNACCHINI Architetto
Giulia PIEROZZI Geometra
Paolo POLEZZI Architetto
Remo POLEZZI Architetto
Lisa POLLINI Architetto
Gherardo PRANZINI Geometra
Claudia PRIMAVERA Architetto
Mauro PROCINO Architetto
Erika RICCI Architetto
Lucio RICCIARINI Geometra
Marta RICCIARINI Geometra
Nunzio RIMMAUDO Architetto
Francesco ROMAGNOLO Architetto
Andrea ROMEI Geometra
Ruben ROMUALDI Architetto
Roberto ROSSI Ingegnere
Giovanni RUPI Architetto
Pier Lodovico RUPI Arch.-Ing.
Filippo SALVADORI Ingegnere
Francesco SALVI Ingegnere
Loretta SALVI Architetto
Azzurra SALVINI Geometra
Fabiano SBRIGHI Geometra
Morena SCARTONI Geometra
Andrea SCIADINI Architetto
Alessandro SENNATI Geometra
Luciano SENSERINI Architetto
Alessandro SERAFIERI Geometra
Marco SERAFINI Architetto
Pasquale SERBINO Geometra
Marcello SERBOLI Geometra
Corsi SERENA Geometra
Mirko SERPILLI Architetto
Andrea SESTINI Ingegnere
Roberto SEVERI - N° 314 Architetto
Roberto SEVERI - N° 547 Architetto
Paolo SISI Ingegnere
Emanuela SPIGNOLI Architetto
Daniele TALOZZI Architetto
Laura TAVANTI Architetto
Leonardo TAVANTI Geometra
Massimo TAVANTI Architetto
Patrizia TENTI Architetto
Stefano TIBERI Ingegnere
Claudio TINTI Architetto
Nicoletta TINTI Ingegnere
Enzo TRETOLA Architetto
Giuseppe TORINI Geometra
Micaela VALDAMBRINI Architetto
Emanuele VALENTINI Geometra
Carlo VANNUCCI Architetto
Osvaldo VENTURINI Geometra
Roberto VERDELLI Architetto
Giuseppe VIGLIAROLO Geometra
Donatella VIVIANI Architetto