Un pesce d'aprile anticipato?
No, un titolo paradossale alla scelta fatta dal Comune di Bibbiena (AR) nel suo BANDO PERL’AFFIDAMENTO DELL’ INCARICO PROFESSIONALE DELLA PROGETTAZIONE EDEVENTUALE DD.LL. DELL’ ADEGUAMENTO SISMICO DELL’ EDIFICIO DEL PALAZZO COMUNALE DI BIBBIENA, dove, all’Art. 5, coma f) è previsto il seguente requisito per la partecipazione (ripetiamo: requisito per la partecipazione):
f) frequenza (o
docenza) da parte del responsabile delle parti strutturali del progetto di
corsi specifici sulla progettazione di interventi di recupero in zona sismica
per edifici in muratura, o di corsi post-universitari di specializzazione in
ingegneria antisismica per edifici in muratura , o di master universitari di II
livello attinenti la materia della riduzione del rischio sismico per edifici in
muratura.
Questa lodevole e meritocratica richiesta non costituisce però titolo per conseguire un maggior punteggio, ma costituisce un requisito in mancanza del quale non si può nemmeno accedere al
bando.
Probabilmente deve essere sfuggito a chi ha redatto il Bando, il
significato vero di una scelta come questa: essere in possesso di laurea, abilitazione
all’esercizio della professione e iscrizione al rispettivo Ordine non riveste più alcun valore, ingegneri e
architetti non sono più tutti uguali tra loro (in linea di principio ovviamente
perché nei fatti è ovvio che non lo siano comunque) ma prevalgono competenze e
conoscenze di tipo diverso acquisite sul campo, con la docenza (nei corsi di formazione?), con la discenza (nei corsi di formazione?) con l’esperienza, con lo studio
e quant’altro.
In discussione non è il merito della scelta, in
discussione è la gravità di detta scelta sotto il profilo della sua legittimità.
Fino a quando il titolo di studio sarà riconosciuto legalmente, fino a quando
occorrerà essere iscritti agli ordini per esercitare la professione, fino a
quando le amministrazioni pubbliche dovranno rispondere alle leggi dello stato
oltre che garantire pari condizioni di partenza, salvo valutare dopo, cioè con
la gara, la reale capacità e adeguatezza di ciascuno al compito richiesto,
requisiti di esclusione come questi non crediamo proprio possano essere adottati.
Tutto questo senza voler pensare male o fare dietrologia, ma
solo come semplice osservazione ad un bando sbagliato che crediamo sia il caso
di annullare e modificare prontamente, magari trasferendo quella richiesta
dalla categoria “requisiti” alla categoria “criteri per la selezione e la scelta”.
A margine una semplice riflessione: aldilà della bizzarra scelta fatta in questo Bando, tuttavia si può cominciare a intravedere una probabile conseguenza dell'obbligo di formazione permanente, dove i titoli formali e cartacei, quelli impersonali uso concorso pubblico d'antan, si trasformeranno in punteggi. Scelte apparentemente meritocratiche, ma che in realtà saranno probabilmente solo burocratiche.