La categoria dei Liberi professionisti
deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950

Il "decreto sblocca Italia" non sblocca né l'Italia né i liberi professionisti.

La montagna ha partorito un topolino lasciando pressoché intatto il muro dell'asfissiante burocrazia che ogni giorno soffoca tutta l'attività edilizia.
Alcune misure,  indubbiamente in se  positive, sono calate in un paese  ormai sfasciato da assurde e intricate leggi autoreferenziali. Aver sostituito, qua e là, frasi di comma di leggi esistenti  cambierà ben poco la drammatica realtà della nostra professione e dell'edilizia. Le cieche ed elefantiache leggi regionali e locali avranno facile gioco nell'annullare gli effetti sperati.
Diverso è il discorso, invece, per le  misure per la riapertura dei grandi cantieri per infrastrutture o lavori di interesse nazionale. In questo caso l'intervento statale è più  puntuale e diretto ma si tratta attività che sono gestite dalle grandi lobby che troppo spesso hanno razziato  gli appalti a colpi di tangenti con inevitabile e assurda  lievitazione dei costi per la collettività. Grandi opere dove il lavoro intellettuale dei liberi professionisti è del tutto osteggiato poiché di intralcio agli esagerati interessi delle grandi corporazioni.
La normativa di accesso alle gare di progettazione è rimasta invariata e continua ad escludere la massima parte degli ingegneri ed architetti a favore delle società capitalizzate, con vertiginoso crollo della qualità delle progettazioni pubbliche.
La concorrenza sleale dei dipendenti pubblici è rimasta invariata e anzi sta aumentando in varie forme: uso strumentale del 2% per le progettazioni interne,  storno di fondi europei per strani progetti riservati ai dipendenti pubblici, . elenchi prezzi regionali  malfatti al solo scopo di impiegare ulteriore personale a carico della collettività, in danno dell'interesse pubblico ecc. ecc..
Il settore edilizio, da sempre traino dell'economia, ha perso metà del suo fatturato.
Il rilancio dell'edilizia, il recupero dell'esistente, la riqualificazione dell'ambiente, il rilancio economico dell'attività dei professionisti, delle imprese medio-piccole e del vasto modo produttivo collegato sono la vera sfida che deve essere intrapresa poiché rappresenta la possibilità di vera e diffusa ripresa economica complessiva.
Per fare ciò occorrono provvedimenti energici per correggere profondamente l'inaccettabile dilagare delle cieche e autoreferenziali norme in campo ambientale ed urbanistico, che tutto vogliono controllare e tutto bloccano. La riforma del Titolo V della Costituzione, recentemente passata al vaglio del Senato, ha perso l'iniziale determinazione nei confronti delle regioni.

Il sistema attuale  di tassazione degli immobili, col decreto,  non è sostanzialmente cambiato sebbene sia concausa rilevante della crisi del settore.

Le libere professioni tecniche stanno scomparendo e i pannicelli caldi non bastano. 

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