La categoria dei Liberi professionisti
deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950

venerdì 31 agosto 2012

BACHECA: L'INTERVENTO DELL'ARCH. MARINO BOTTI



Inauguriamo questo nuovo sistema della Bacheca con un contributo dell'Arch. Marino Botti.

Questo il link:


BACHECA DEGLI INTERVENTI DEI COLLEGHI



Poichè cominciano ad arrivare pareri e interventi di colleghi, per adesso tutti incentrati naturalmente sul tema Province, abbiamo ritenuto opportuno dare una struttura più razionale al blog.

Abbiamo collocato ogni intervento in una pagina, praticamente un post a se stante.
A sinistra in alto della pagina principale del blog abbiamo già inserito l'elenco degli interventi fino ad oggi pervenuti.

Abbiamo chiamato BACHECA questa raccolta. Avevamo pensato anche a Tazebao ma abbiamo soprasseduto, per non far credere che si debba trattare di lamentazioni, mentre si auspicano interventi propositivi o riflessioni o analisi, se possibile.

Ogni volta che ci sarà un nuovo intervento faremo un breve post dove ci sarà scritto il nome del collega, l'argomento e il link alla pagina. Naturalmente sarà possibile accedere a tutte le pagine dall'elenco delle BACHECA.

Per adesso i due interventi degli architetti Marco Lucherini e Giovanni Rupi resteranno anche nel post precedente, oltre che in BACHECA.

Ci scusiamo per questa modifica in corsa e per la prolissa spiegazione che appare più complicata a leggerla che non ad usarla.

Invitiamo caldamente tutti i colleghi ad utilizzare questo spazio a loro disposizione, considerandolo una specie di blog con più autori. Non escludiamo di accogliere anche contributi di soggetti diversi da architetti o ingegneri, l'importante è che l'argomento sia attinente alla professione.

QUALCHE PARERE DEI COLLEGHI SULLA PROVINCIA

In risposta alla nostra domanda ai colleghi sulla soluzione più idonea per il riordino delle province toscane, sono pervenute numerose mail, fatto positivamente insolito per noi professionisti, spesso purtroppo disattenti ai fatti istituzionali, almeno fino a quando non è troppo tardi.
I pareri ad oggi pervenuti, salvo decimali, sono al 60% per Arezzo provincia da sola e al 40% per Arezzo capoluogo dell'area vasta Arezzo-Siena-Grosseto.
Di queste mail pubblichiamo il contenuto di due colleghi che hanno argomentato il loro parere in maniera più estesa.
I due pareri sono quelli dell'architetto Marco Lucherini e dell'arch. Giovanni Rupi..
I due testi affrontano il tema in maniera molto diversa: Marco Lucherini consigliando, tra l'altro, il coinvolgimento degli avvocati, in vista di una possibile perdita, nel tempo, del Tribunale e della Questura, Giovanni Rupi, in maniera più provocatoria, introducendo il tema delle relazioni tra Arezzo e l'Umbria, soprattutto in ordine alla gestione delle risorse idriche (diga di Montedoglio e Lago Trasimeno), tema, questo del legame con l'Umbria, che si è affacciato anche in diversi articoli e commenti su Informarezzo.
Invitiamo tutti a partecipare al sondaggio on line di ArezzoNotizie sulla proposta del Presidente Rossi. Il sondaggio è anonimo, semplice, non richiede iscrizione e, al momento, il  numero dei votanti è sulla soglia di 1000. I sondaggi on line non hanno ovviamente precisione statistica, tuttavia sono rappresentativi di una tendenza, specialmente per il numero dei votanti. E ci sembra che quasi 1000 votanti sia un numero importante.

Sollecitiamo i colleghi ad inviare loro contributi a questo blog che li pubblicherà con piacere, sempre a condizione che i contenuti non siano offensivi o lesivi della dignità delle persone, e con l'avvertenza che i pareri pubblicati, salvo esplicita indicazione, sono da intendersi come contributi personali non necessariamente condivisi da INARSIND Arezzo.

Testo della mail dell'architetto Marco Lucherini

L’argomento merita l’attenzione di tutti noi, per questo aggiungo il mio sollecito a partecipare compatti al dibattito.
La prima osservazione e di natura legislativa.
Non è possibile che il legislatore abbia trascurato che i dati di censimento non possono essere assoluti e che non sia stato introdotto un principio minimo di tolleranza numerica sulla soglia di sbarramento (solo l’1%, nel caso nostro, rappresenterebbe 3.500 abitanti circa).
Basterebbe a questo proposito controllare se effettivamente tutte le famiglie chiamate a fornire i dati censuari abbiano ottemperato a questo obbligo.
Il dato pertanto non può che essere che in difetto, quindi anche in assenza di un preciso dato legislativo a tutela del criterio di valutazione, il Governatore dovrebbe tenere conto di quanto sopra osservato ed esprimere un parere più equilibrato.
In secondo luogo credo di poter sottolineare come il  processo di riorganizzazione che necessariamente dovrà attivarsi, non sia affatto indolore dal punto di vista economico, senza parlare delle conseguenze e delle ricadute sul piano del servizio ai cittadini che la suddetta fase genererà. Esperienza insegna abbondantemente!!!
Va anche considerato  il vasto territorio che la nuova maxiprovincia  sottenderà in futuro, che dal punto di vista dei collegamenti risulta il meno attrezzato della regione, e anche di gran parte dell’intera nazione.
Per farsi un’idea basta pensare al calvario necessario per raggiungere Siena dalla val Marecchia!!
Ho la sensazione che il Governatore non abbia la minima idea di ciò di cui si sta parlando.
Quarta osservazione, non certo per importanza dell’argomento, è che Arezzo perderà oltre a Camera di Commercio e Prefettura, anche  Questura, e in futuro il Tribunale. Con quest’ultima argomentazione tenderei a coinvolgere nell’animata discussione anche gli sventurati avvocati aretini, con i quali potremo, se non altro condividere allegre colazioni al bar Trombetta di Rigomagno Scalo, o cene a Palazzolo, perché forare il Calcione è sacrilegio (questa si che è una faccenda seria).
Concludendo rapidamente mi pare che, come spesso accade  nel nostro paese, si tratti di una soluzione “toppa” per dare risposte ai cittadini  di carattere politico dopo aver sbandierato canovacci con sopra scritte le terapie per tutti i mali. La realtà è ben diversa.
Mi pare che l’unica soluzione ragionevole sarebbe stata abolire le regioni, delegando semplicemente le competenze ai Comuni dei relativi capoluoghi, come succede praticamente ovunque, ma subito, evitando soluzioni “ponte” per addolcire la medicina in attesa di arrivare al vero obiettivo, che verrà centrato alla prossima congiuntura sfavorevole. Semmai!!
La Soluzione proposta costerà senza dubbio di più (non vedo come la eliminazione di due consigli provinciali possa compensare l’inevitabile aumento delle spese di struttura tecnico/amministrativa); non eliminerà inoltre il costo dei passaggi elettorali;
Tanto vale lasciare le cose come stanno, in modo particolare in provincie delle dimensioni territoriali come la nostra.
Marco Lucherini

Testo dell'architetto Giovanni Rupi
(pubblicato anche sul Corriere di Arezzo)

In questo secchissimo Ferrarrosto il tema che tiene banco è, senza dubbio, il destino della Provincia di Arezzo, ma più di questa è il Capoluogo.
Tragedia. Dopo le esternazioni del Governatore Enrico Rossi pare che la Maitresse Firenze si sia accordata con l’odiatissima Siena per far diventare Siena Capoluogo, in barba ai parametri numerici, per questo, assai chiari che indicherebbero Arezzo come capoluogo.
Bene.
Bene un ciufolo!
Nonostante il corpo in putrefazione del Monte dei Paschi si va avanti egualmente, segno che gli inciuci Politica-Quattrini vengono sempre sostenuti dai boiardi toscani.
Nonostante tutto.
Bravi!
In questo caso c’è solo una cosa da fare, e cioè rilanciare.
Il Valdarno vuole andare con Firenze? Lo faccia pure.
Il Casentino ama Firenze? S’accomodi.
Noi, se ci vorranno, andremo con l’Umbria, va da sé che bisognerebbe fossero da riformare anche le Regioni, come mi fa osservare il mio amico Enrico Valentini.
Meglio, molto meglio con l’odiata Perugia che con l’odiatissima Siena.
E c’è di più. Andando con l’Umbria con ogni probabilità manterremmo il Capoluogo e poi noi porteremmo in dote la cosa più preziosa che c’è. L’acqua. La diga di Montedoglio, in questo caso fornirebbe il suo preziosissimo minerale a noi e ai cugini umbri, e l’inanellata maitresse, con la supponente rossa di mattoni, e non solo, rimarrebbero a bocca asciutta ( è proprio il caso di dirlo ).
Se poi volessimo esagerare, ma non molto, potremmo proporre come Capoluogo Cortona, che in quanto a storia, caro Governatore è anche più antica di Roma. Tale Enea ne fu l’urbanista più qualificato.
In ultimo, carissimi Compagni, che da sempre sostenete con il vostro legittimo voto il governo della Toscana, nonostante tutto e tutti, non vi pare che a Firenze vi adoperino un po’?
Non vi hanno dato un Assessore vi vogliono spazzare via. Vi piace ancora?
E della Due Mari, alias, la Grosseto Fano, da Siena a Grosseto l’hanno raddoppiata, ad Arezzo non è stata nemmeno tracciata… non sentile un lieve bruciorino?
Allora vi piace! Sappiate che con il vostro voto loro ci campano e bene.
Si realizza il vecchio assioma: se un tizio ha due figli, uno laborioso, ubbidiente, altruista, e uno capriccioso, piantagrane prepotente, quest’ultimo avrà sempre di più, l’altro molto meno, tanto è mite e quindi non vale la pena supportarlo.
Nel vostro caso loro sono sicuri che li voterete sempre e comunque.
Bravi, loro e anche voi però!
Giovanni Rupi

mercoledì 29 agosto 2012

IL RIORDINO DELLE PROVINCE E LE RICADUTE SUI PROFESSIONISTI DELLA PROVINCIA DI AREZZO


Cari colleghi,
in questi giorni le notizie di stampa riportano alcune ipotesi di riordino del sistema delle Province Toscane e in particolare di quella Aretina. Le ipotesi in discussione  principalmente sono due:
1.    Il mantenimento della provincia aretina
2.    L’accorpamento di  Arezzo, Siena e Grosseto.
Per la seconda ipotesi il presidente della Regione Enrico Rossi si è espresso a favore di Siena capoluogo. INARSIND della provincia di Arezzo non ha preso posizione al riguardo. In passato, però, questo sindacato (attraverso Inarsind  e Confedertecnica regionali) ha elaborato documenti e interventi presso la regione Toscana nei quali si individuava non tanto il problema delle province e del loro riassetto quanto piuttosto il problema della Regione. In sintesi, questo sindacato ha più volte espresso forti dubbi sulla utilità del sistema di leggi e della burocrazia che la regione Toscana ha via via costruito.
Sistema di leggi e burocrazia che non difende il territorio ma, al contrario, mortifica le autonomie dei comuni, le legittime aspettative dei cittadini, delle famiglie, delle piccole imprese e di tutto l’indotto economico collegato, lasciando pressoché inalterate, invece, le possibilità di intervento delle grandi società e dei grandi gruppi economici e finanziari, spesso in dispetto della qualità del territorio.
Tutto ciò rischia di essere dimenticato a favore di discussioni che potrebbero diventare campanilistiche.

Cionondimeno occorre valutare le ricadute pratiche che le ipotesi di riassetto avrebbero sulla nostra professione. Pensiamo, a titolo esemplificativo, alle novità sulla localizzazione e strutturazione di Ordini Professionali  (che, ricordiamo, hanno carattere provinciale) , Genio Civile, SovrintendenzaCamera di Commercio, Prefettura, ASL, oltre, naturalmente, alla sede della Provincia e degli altri organismi collegati presso i quali dobbiamo spessissimo espletare molte pratiche Amministrative.

Ricordiamo che questa nuova situazione di riordino dell’assetto istituzionale ha fatto inevitabilmente riemergere una serie di istanze legate alle caratteristiche, alle tradizioni e alla storia dei vari territori, per cui in Valdarno si sono manifestate volontà di aggregarsi con Firenze e in Val Tiberina con l’Umbria. Tutto questo per significare che il riordino delle Province non può essere in alcun modo archiviato come una cosa di scarso interesse.

In occasioni come queste è necessario esprimersi e far sentire la nostra voce altrimenti dovremo subire l’ennesima mortificazione della nostra attività.
Per questo motivo chiediamo a ognuno di voi di esprimersi attraverso commenti a questo articolo.

Cordiali saluti
28/08/2012
Il Presidente Alessandro Cinelli  
Il Segretario Pietro Pagliardini

venerdì 24 agosto 2012

APPROVATA LA RIFORMA DELLE PROFESSIONI

Pubblichiamo il link ai vari decreti approvato che riguardano la Riforma delle professioni:

RIFORMA PROFESSIONI

Pubblichiamo inoltre per la parte che riguarda ingegneri e architetti il:
Decreto numero 140 del 20 Luglio 2012
Regolamento recante i parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi professionali.



Art. 34

Parametri generali per la liquidazione del compenso

1. Il compenso per la prestazione dei professionisti di cui all'articolo 33 e' stabilito tenendo conto dei seguenti parametri:

a) il costo economico delle singole categorie componenti l'opera, definito parametro «V»;

b) il parametro base che si applica al costo economico delle singole categorie componenti l'opera, definito parametro «P»;

c) la complessita' della prestazione, definita parametro «G»;

d) la specificita' della prestazione, definita parametro «Q».

Art. 35

Costo economico dell'opera

1. Il costo economico dell'opera, parametro «V», e' individuato tenendo conto del suo valore determinato, di regola, con riferimento al mercato, tenendo anche conto dell'eventuale preventivo, del consuntivo lordo nel caso di opere o lavori gia' eseguiti, ovvero, in mancanza, dei criteri individuati dalla tavola Z-1 allegata.

2. Il parametro base «P» e' determinato mediante l'espressione:

P=0,03+10/V 0,4

applicato al costo economico delle singole categorie componenti l'opera come individuato in base alla tavola Z-1 allegata.

Art. 36

Complessita' della prestazione

1. La complessita' della prestazione, parametro «G», e' compresa, di regola, tra un livello minimo, per la complessita' ridotta, e un livello massimo, per la complessita' elevata, secondo quanto indicato nella tavola Z-1 allegata.

2. In considerazione, altresi', della natura dell'opera, pregio della prestazione, dei risultati e dei vantaggi, anche non economici, conseguiti dal cliente, dell'eventuale urgenza della prestazione, l'organo giurisdizionale puo' aumentare o diminuire il compenso di regola fino al 60 per cento rispetto a quello altrimenti liquidabile.

Art. 37

Specificazione delle prestazioni

1. Le prestazioni si articolano nelle seguenti fasi :

a) definizione delle premesse, consulenza e studio di fattibilita';

b) progettazione;

c) direzione esecutiva;

d) verifiche e collaudi.

2. Le prestazioni attengono alle seguenti categorie di opere, specificate nella tavola Z-1 allegata:

a) edilizia;

b) strutture;

c) impianti;

d) viabilita';

e) idraulica;

f) tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT);

g) paesaggio, ambiente, naturalizzazione;

h) agricoltura e foreste, sicurezza alimentare;

i) territorio e urbanistica.

3. Ad ogni singola prestazione effettuata, corrisponde un valore specifico del parametro «Q», distinto in base alle singole categorie componenti l'opera come indicato nella tavola Z-2 allegata.

4. Il compenso per le prestazioni non comprese nelle fasi di cui al comma 1, e nelle categorie di cui al comma 2, e' liquidato per analogia.

Art. 38

Consulenze, analisi ed accertamento

1. Il compenso per le prestazioni di consulenza, analisi ed accertamento, se non determinabile analogicamente, e' liquidato tenendo particolare conto dell'impegno del professionista e dell'importanza della prestazione.

Art. 39

Determinazione del compenso

1. Il compenso per la prestazione professionale «CP» e' determinato, di regola, dal prodotto tra il valore dell'opera «V», il parametro «G» corrispondente al grado di complessita' delle prestazioni e alle categorie dell'opera, il parametro «Q» corrispondente alla prestazione o alla somma delle prestazioni eseguite, e il parametro «P», secondo l'espressione che segue:

CP=V×G×Q×P

***
Rinviamo commenti ed eventuali esempi ai giorni successivi

P.S.
Di seguito il link con i parametri P. Una volta aperto il link, cliccare, sotto la voce Allegati, quelle che si riferiscono all'area tecnica

PARAMETRI P