La categoria dei Liberi professionisti
deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950

La panzanata della formazione obbligatoria.



Il primo ministro Matteo Renzi ha detto pubblicamente"ELIMINARE LA FORMAZIONE CHE SERVE SOLO AI FORMATORI"
Ogni libero professionista, costretto per legge, ha sperimentato l'inutilità quasi totale della formazione obbligatoria. Quante volte, forzati dall'obbligo di racimolare punti,  abbiamo sentito formatori che dimostrano ampiamente di non aver mai fatto un progetto o diretto dei lavori? Quante volte ci siamo sentiti umiliati dal dover spendere tempo e denaro per ascoltare amenità di ogni tipo?
Il primo ministro, nel proferire quelle parole, non ha considerato, però, un altro fenomeno ormai molto frequente: i convegni di propaganda delle amministrazioni pubbliche che si sono messe d'accordo con gli ordini professionali per distribuire punteggi e garantirsi di conseguenza un ampio uditorio.  Il giuoco è semplice. L'assessore o il sindaco intitolano un convegno, per esempio, "smart city e mobilità" e così il tema è collegabile alla professione di architetto o di ingegnere. L'ordine provinciale riconosce la validità per la formazione e chiama a raccolta i propri iscritti indicando che " il convegno è valido per il riconoscimento di 3 CFP". La partecipazione è gratuita e dopo le comunicazioni sarà offerto anche un buffet! L'obbligo dei punti, unito ai pasticcini, determina partecipazioni massicce a convegni soltanto  politici che altrimenti avrebbe raccolto pochissime anime. Durante il convegno i politici dell'amministrazione pubblica sono contenti di fare propaganda di fronte a molte persone. L'ordine professionale può vantarsi di svolgere una "utile finzione" per gli iscritti. Gli architetti e gli ingegneri sono scontenti delle solite tiritere politiche ma si consolano coi 3 punti e i pasticcini.
Già dopo pochi mesi dall'entrata in vigore dell'obbligo, la conduzione dei corsi, da parte di molti ordini provinciali, si è rivelata, purtroppo, una grande panzanata gestita tra l'altro in modo da eliminare qualsiasi forma di concorrenza di altri soggetti, come ad esempio il sindacato INARSIND, forse perché vorranno essere gli unici a spartirsi la torta, anzi ... i pasticcini.



P.S. Da un recente convegno:


La comunità SCIENTIFICA INTERNAZIONALE ha stabilito da oltre un decennio che i corsi di formazione non servono a nulla se non vi è APPRENDIMENTO da parte dei partecipanti che devono essere motivati sull'argomento.

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