La categoria dei Liberi professionisti
deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950

venerdì 21 settembre 2012

ANCORA CAMBIAMENTI IN CORSO NELLA RIFORMA

Il caos regna sovrano nella ridicola riforma delle professioni fatta dai Tecnici con l'approvazione degli Ordini professionali. Ma non è caos creativo, è solo confusione.
Nemmeno la legge, o meglio le leggi è ormai sicura.
Si legge infatti, su Edilizia e Territorio, che gli Ordini devono controllare che le "tariffe" (così le chiama il giornalista), cioè i nuovi parametri, non siano superiori alle vecchie tariffe.
Se così fosse vorrebbe dire che i parametri sarebbero ancora suscettibili di modifiche.
Non solo vogliono impiccarci, ma pretendono anche che sia l'impiccato a verificare il funzionamento della forca.
E spuntano fuori anche le spese forfettizzate, ma solo per "le infrastrutture", quasi che gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti siano tutti interessati alla progettazione delle opere pubbliche e il resto, cioè la stragrande maggioranza, non lavori per i committenti privati! Ma nulla si dice sul fatto se per i privati le spese possano essere forfettizzate: si suppone di sì, ma non è mai detto.
Pare anche che il Ministero abbia garantito che non saranno applicate, sempre per gli incarichi pubblici, cioè per la base di gara, le riduzioni o gli aumenti (non ne dubitavamo di questi) del 60%.
Ce ne rallegriamo, ma continuiamo a pensare che, visto che sembrano esistere margini di trattativa anche a legge approvata, gli Ordini si dovrebbero preoccupare anche della "grande conquista"della formazione continua nella sua in forma obbligatoria e non volontaria, come si addice ad una professione "libera" e non governata dallo Stato, che grava inutilmente su tutti gli architetti e gli ingegneri: liberi solo, anzi obbligati, a non avere tariffe per rispettare le leggi del libero mercato, ma non liberi di stare nel mercato scegliendo se e quali aggiornamenti seguire. Davvero un principio di coerenza straordinariamente efficace.
Ma qui immaginiamo che non troveremo ascolto, visti gli interessi in gioco, degli Ordini, che vi trovano l'ultimo squarcio di potere rimasto, e delle varie organizzazioni che vedranno il proprio fatturato in aumento vertiginoso: un altro caso di lavoro improduttivo prodotto da leggi, cioè un semplice spostamento di reddito dalle tasche di alcuni (cioè i soliti, noi) a quelle di altri.

Non possiamo nemmeno spiegare più ciò che è impossibile da capire, vi proponiamo solo la lettura di questo articolo, lasciando ad ognuno l'interpretazione:

NUOVE TARIFFE NEL DECRETO INFRASTRUTTURE: TORNA IL RIMBORSO SPESE AL 20%

Chi desiderasse maggiori chiarimenti si rivolga al CNA e al CNI.

Il sito del CNA ci propone nel frattempo nella sua Home page una serie di argomenti tipo:

ARCHITETTURA: FREYRIE, CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI,'TORNI A REALIZZARE PROGETTI PER LA COMUNITÀ"

oppure, News come questa:

CERIMONIA DI ASSEGNAZIONE DEL PREMIO NAZIONALE DI BIOARCHITETTURA COSTRUIRE NEL COSTRUITO / RECUPERARE L'ESISTENTE 2011 - ROMA

o ancora:

 ma sulla riforma troviamo solo questo documento:

VADEMECUM SUL DPR DELLA RIFORMA DELLE PROFESSIONI

Anche il sito del CNI non è che offra molto di più.
Quindi sembra proprio che non ci resti che aspettare ciò che ci capiterà addosso senza poter fare altro che adeguarsi.

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