La categoria dei Liberi professionisti
“deve provvedere alla sua difesa con tutti i mezzi più risoluti, attraverso organizzazioni sindacali ad adesione libera,
sottratte ad ogni disciplina e gerarchia statale, limitate ai soli puri professionisti,
ossia a coloro che, unicamente da contratti di opera e mai da remunerazioni a tempo o a stipendio e quindi da lavoro subordinato,
anche se intellettualmente di alto grado, traggono i materiali mezzi della propria sussistenza".
Amadeo Bordiga, cofondatore del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti – Napoli, 1950
martedì 9 ottobre 2012
LETTERA APERTA ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SULLA VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO DI AREZZO
Il Comune di Arezzo, dopo le reiterate richieste fatte dai liberi professionisti e da INARSIND, ma soprattutto, ci auguriamo, resosi conto dell’abnormità delle NTA e della sua impossibile gestione, sta procedendo ad una variante alle stesse, evitando però di modificare la cartografia.
Avremmo preferito e abbiamo sempre chiesto una revisione di tutta quella parte del RU che riguarda il patrimonio edilizio esistente, per ovvi motivi di coerenza ma, immaginiamo, per motivi di tempo e di denaro, si è scelto la strada più semplice.
O forse più semplice no, diciamo più economica. Non può essere semplice modificare una parte del tutto lasciando immodificato il disegno (che poi disegno non è, meglio chiamarlo “materiale cartografico”) e il Piano Strutturale, di cui il RU è portatore del patrimonio genetico responsabile di buona parte degli errori in questo presente. Non può essere facile perché è necessario riportare a sintesi casistiche che sono in numero impressionante e perché, come abbiamo sempre detto, il piano è un enorme e intricato database (senza capo né coda, totalmente privo di un’idea, in una parola “incolto”), un iperlink in cui non c’è mai, ad una domanda, una risposta univoca ma una “famiglia” (termine d’uso informatico appunto, ma insignificante dal punto di vista urbanistico) di risposte con rimbalzi continui ad altri casi.
E tuttavia, per renderci la vita almeno più semplice, anche la variante alle NTA è già qualcosa.
A questo punto però è necessario che il Comune si dia, e comunichi, scadenze ragionevolmente certe. Quando un cliente ci chiede un lavoro, piccolo o grande, ci chiede il rispetto di tempi, vuole sapere, oltre il quanto, il quando; ha diritto di saperlo e noi siamo tenuti ad assumerci impegni.
Crediamo che anche l’Amministrazione Comunale si debba comportare con lo stesso atteggiamento con cui noi ci poniamo nei confronti dei nostri clienti; crediamo che l’Amministrazione pubblica in genere debba trattare i cittadini come loro clienti.
Chiediamo quindi al Sindaco e all’Assessore di impegnarsi a garantire date certe. Una data per iniziare la discussione pubblica, una data di adozione e un solerte iter di approvazione.
Altrettanto chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale e a tutte le forze politiche presenti, affinchè, nel rispetto dei diversi giudizi, dei diversi ruoli e delle diverse responsabilità, in tutti i luoghi deputati all’esame, al dibattito e all’approvazione delle norme, si facciano carico della necessità di voltare pagina prima possibile.
Non vogliamo allargare troppo il discorso, ma la crisi della politica è dovuta anche all’inefficienza e all’incapacità di assumere decisioni in tempi compatibili con i bisogni della società.
Se è vero che non saranno le nuove norme a farci uscire dalla crisi, è altrettanto vero che senza quella pur blanda medicina il malato morirebbe sicuramente e molto prima del dovuto.
Arezzo, 25 settembre 2012
Il Presidente
Alessandro Cinelli Architetto
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